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domenica 9 novembre 2008

[...]

I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell'infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo in là rispetto agli altri. Sono numeri sospettosi e solitari e per questo M. li trovava meravigliosi. Certe volte pensava che in quella sequenza ci fossero finiti per sbaglio, che vi fossero rimasti intrappolati come perline infilate in una collana. Altre volte, invece, sospettava che anche a loro sarebbe piaciuto essere come tutti, solo dei numeri qualunque, ma che per qualche motivo non ne fossero capaci. [...] In un corso del primo anno M. aveva studiato che tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano primi gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero.
M. pensava che lui e A. erano così, due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero.


(P.G.)

1 commento:

Adryss ha detto...

Ho letto questo libro, e mi è piaciuto molto. Peccato per il finale, che forse fa capire che l'autore non è ancora molto maturo (in senso letterario) come scrittore. Comunque rimane un gran bel romanzo. :-)