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domenica 17 agosto 2008

Dalle città invisibili...

Ci sono due frasi di questo romanzo di Calvino che mi piacciono molto e ve le ripropongo... la prima è la frase finale:

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.
Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.

L'altra è più breve ma non meno veritiera:

Il Kan: - Viaggi per ritrovare il tuo futuro? (chiede il Kan)
Marco Polo: - L'altrove è uno specchio in negativo. Il viaggiatore riconosce il poco che è suo, scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà.

(Com'è veroooooo!!!)

1 commento:

Neromida ha detto...

bellissime pillole meditative!!!